Più giovani, in salute, fumano meno degli italiani ma sono anche meno consapevoli dei servizi sanitari presenti nel territorio. È la fotografia dei cittadini stranieri che emerge dell’indagine dell’Unità operativa di epidemiologia e comunicazione dell’Azienda sanitaria di Cesena.
Lo studio ha come obiettivo la conoscenza dei bisogni e della domanda di salute della popolazione immigrata, un decimo della popolazione cesenate, per favorire una programmazione sociale e sanitaria sempre più in grado di ridurre le diseguaglianze tra i cittadini.
Il tasso medio di parti per 1.000 donne in età feconda – riporta l’Ausl – è risultato pari al 74% per le donne straniere, rispetto al 35% di quelle italiane: nel 2010 i parti di donne immigrate sono stati circa un quarto (456) di quelli totali. Le mamme nate al di fuori dell’Italia partoriscono nel 60% dei casi a meno di 30 anni (rispetto al 25% delle partorienti italiane), fumano di meno durante la gravidanza (3% contro 8%), allattano al seno per più tempo (fino al quinto mese per l’81% contro il 63% delle italiane) e hanno maggiori difficoltà a tornare al lavoro dopo la nascita di un figlio (a 2 anni di distanza ci riesce solo il 28% rispetto al 69% delle italiane), anche a causa della mancanza di una rete parentale di sostegno nella cura del bambino.
Sul fronte degli stili di vita e dei comportamenti a rischio, risulta che rispetto agli italiani gli stranieri, in particolare coloro che risiedono nel territorio da più tempo, percepiscono in modo migliore il proprio stato di salute, fumano meno (26% rispetto al 34% degli italiani), sono in minore percentuale bevitori a rischio (14% contro 22%), utilizzano più spesso le cinture di sicurezza (91% contro 89%), ma sono anche più sedentari (28% rispetto al 19% degli italiani) e si sottopongono meno spesso a controlli preventivi sul proprio stato di salute (il 36% non ha mai effettuato un test di colesterolemia, rispetto al 17% degli italiani). Complessivamente, nel 2010 i ricoveri ospedalieri di cittadini stranieri sono stati 2.390, pari al 7% del totale e in linea con il dato regionale.
Il report integrale (file PDF, 134 KB).