Gli immigrati consumano mediamente meno farmaci rispetto agli italiani anche se, per alcune tipologie come antidiabetici e antinfiammatori, li usano in dosi maggiori.
È quanto emerge dal rapporto AIFA 2011 L’uso dei farmaci in Italia, realizzato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed).
Lo studio ha evidenziato che i cittadini italiani ricevano mediamente una confezione di farmaci in più rispetto agli immigrati, con una spesa per utilizzatore ed un’intensità di trattamento (dosi giornaliere per utilizzatore) superiori rispettivamente del 22% e dell’8% nei confronti della popolazione immigrata.
Tuttavia – scrivono i ricercatori – gli immigrati hanno un livello di esposizione superiore agli italiani per quanto concerne i farmaci antidiabetici (1,9% vs 1,2%), gastroprotettivi (9,6% vs 8,1) e antinfiammatori (10,7% vs 7,6%).
Differenze non sostanziali si rilevano per il trattamento dell’ipertensione e dell’ipercolesterolemia, mentre gli italiani hanno una maggiore prevalenza d’uso di antibiotici, di farmaci utilizzati nella prevenzione dei sintomi dell’asma e della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e una prevalenza doppia di antidepressivi.
Il testo integrale del Rapporto (file PDF, 134 KB).