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31 gennaio 2012 La Cgil annuncia un ricorso contro il contributo sul permesso di soggiorno. “È ingiusto che le risorse necessarie alle espulsioni debbano ricadere su chi è regolarmente presente sul territorio”.
Una normativa ingiusta che influisce sui lavoratori stranieri attribuendo loro i costi delle espulsioni degli irregolari. Sono questi i motivi per cui la Cgil ha annunciato un ricorso contro “l’ingiusto provvedimento” delle tassa sui permessi di soggiorno.
Ad annunciarlo sono stati ieri il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il presidente dell’Inca, Morena Piccinini, per i quali “la norma è ingiusta sia perché, oltre a violare la legge, incide sugli stranieri che già contribuiscono con il loro lavoro alle finanze dello Stato sia perché si addebitano loro i costi di una politica delle espulsioni che è sempre meno coerente con i movimenti migratori in atto”.
Secondo i due rappresentanti, “è ingiusto che le risorse necessarie alle espulsioni debbano ricadere su chi è regolarmente presente sul territorio. È sulla regolarizzazione di chi non lo è e sull’emersione del lavoro nero che le fonti di finanziamento alle politiche migratorie e di integrazione vanno trovate. Questo in coerenza con quanto il Governo si è impegnato a fare nella lotta alla evasione fiscale”. (Red.)
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