08 ottobre 2012 Regolarizzazione: dopo il chiarimento dell’Avvocatura sugli “organismi pubblici” associazioni e sindacati chiedono che vengano estesi i termini per la presentazione. Il Tavolo immigrazione si dice soddisfatto per l’estensione degli organismi titolati a certificare la presenza in Italia degli stranieri e ribadisce la necessità di allungare i termini almeno al 15 novembre.
Le organizzazioni e i sindacato aderenti al Tavolo nazionale immigrazione (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Arci, Centro Astalli e Fcei) dopo il pronunciamento dell’Avvocatura dello Stato che estende la definizione di organismi pubblici “a soggetti, pubblici o privati o municipalizzati che, istituzionalmente o per delega svolgono una funzione, un’attribuzione pubblica o un servizio pubblico”, torna a chiedere che il Governo prolunghi ad oltre il 15 ottobre la scadenza per presentare domanda di regolarizzazione.
In una nota le organizzazioni, pur accogliendo con favore la decisione, spiegano che “purtroppo questo parere arriva tardi ed accoglie parzialmente le richieste da noi avanzate. Ad esempio, non accettare in un’Europa a libera circolazione, il visto d’ingresso in un Paese Schengen come prova, e richiedere altri documenti, ci sembra poco logico specie a pochi giorni dalla conclusione della procedura di emersione”.
“Siamo convinti – concludono le associazioni firmatarie della nota – che l’intento del legislatore è quello di far emergere il maggior numero possibile di lavoratori stranieri irregolari, anche per l’inasprimento delle pene previste dalla direttiva europea n. 52 per i datori di lavoro. Per questi motivi reiteriamo la richiesta al Governo di prorogare i termini della procedura di emersione almeno al 15 novembre 2012, anche per dare modo a chi si era già rassegnato a rimanere irregolare, per assenza di documentazione adeguata, di poter fruire della regolarizzazione stessa”. (Red.)
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