10 settembre 2013 Permessi di soggiorno di lunga durata per attrarre gli studenti stranieri. È una delle novità contenute nel decreto legge “L’Istruzione riparte” approvato ieri dal Governo.
Ieri, 9 settembre, il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, un decreto legge dal titolo L’Istruzione riparte che punta a garantire un miglior avvio del nuovo anno scolastico e accademico. Ma anche a gettare le basi per la scuola e l’università del futuro, restituendo ai settori della formazione centralità e risorse.
Sono previsti interventi sul personale scolastico (dai dirigenti, ai docenti di sostegno), sui libri di testo (nell’ottica di un maggiore risparmio, ma anche dell’innovazione), misure a favore del welfare studentesco (borse per trasporti e mensa, accesso al wireless a scuola). Centrali anche la lotta alla dispersione scolastica, la formazione dei docenti, il potenziamento e l’innovazione dell’offerta formativa e il rilancio dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Riguardo il sistema universitario e la ricerca il decreto legge prevede alcune misure di semplificazione tra le quali il superamento dell’attuale limite annuale della durata del permesso di soggiorno degli studenti stranieri che ora viene allineata a quella del loro corso di studi o di formazione, nel rispetto della disciplina vigente sulle certificazioni degli studi e dei corsi formativi.
Grazie a questa modifica legislativa lo studente universitario non dovrà più rinnovare annualmente il permesso di soggiorno che avrà una durata corrispondente al corso di studi frequentato. (Red.)
|