13 settembre 2013 Marocco: re Mohammed VI raccomanda alle istituzioni il rispetto degli immigrati illegali provenienti dall’Africa sub sahariana. La Casa Reale di Rabat si pronuncia dopo la diffusione del rapporto del Consiglio nazionale dei diritti dell’uomo del Marocco.
Il Consiglio nazionale dei diritti dell’uomo del Marocco (Cndh) ha elaborato un rapporto tematico sulla situazione dei migranti e dei rifugiati in Marocco, intitolato: Stranieri e diritti dell’uomo in Marocco: per una politica d’asilo e di immigrazione radicalmente nuova.
Nel documento, che domani verrà presentato all’Onu, si sottolinea come il Marocco, che intrattiene fruttuosi e secolari rapporti con i Paesi dell’Africa sub sahariana, è stato sempre Paese d’emigrazione e terra d’immigrazione, quindi dispone di una lunga tradizione di accoglienza.
Evidenziando come la Costituzione marocchina garantisca il principio della non discriminazione, il diritto d’asilo e l’uguaglianza tra i cittadini marocchini e gli stranieri, il Cndh raccomanda al Parlamento e agli attori sociali di elaborare e attuare una nuova politica relativa alla situazione dei migranti e dei rifugiati, in concertazione con il Consiglio nazionale e la società civile.
Il re del Marocco, Mohammed VI, ha commentato il rapporto del Cndh invitando a “trattare il fenomeno dell’immigrazione clandestina in Marocco, che provoca forti dibattiti e scontri nel campo politico, in modo totalmente umanitario, rispettando i dettami del diritto internazionale”. In una nota diffusa dalla casa reale di Rabat si afferma che “il Marocco è stato da sempre terra di emigrazione, di accoglienza e di transito. Tutti vedono al Marocco come un Paese di accoglienza anche in considerazione del ruolo e dei rapporti che storicamente ha sempre avuto con i Paesi dell’Africa sub sahariana”.
Il documento ricorda inoltre che, oltre al rispetto del diritto internazionale, le istituzioni sono tenute a rispettare le norme della nuova Costituzione che prevedono la lotta alla discriminazione, al diritto di asilo e all’uguaglianza di diritti tra cittadini marocchini e stranieri. (Red.)
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