16 settembre 2013 Conclusa la Settimana sociale dei cattolici a Torino. Per l’immigrazione la richiesta di “ripensare il modello di integrazione”. Le famiglie immigrate sono anche una “presenza profetica”.
“Le famiglie immigrate esemplificano ed esasperano alcune delle criticità che investono le famiglie italiane” ha dichiarato la sociologa Laura Zanfrini, introducendo i lavori dell’assemblea tematica sul Cammino comune con le famiglie immigrate alle Settimane sociali di Torino che si sono concluse ieri.
Sentita da taluni come una “minaccia”, da altri come un “peso”, in realtà – ha detto Zanfrini – “la presenza di famiglie immigrate ha anche una valenza profetica nel sollecitarci a porre a tema alcune questioni rilevanti per la cultura e la società contemporanea”. Secondo la relatrice, infatti, le famiglie migranti ci chiedono di considerare “le questioni dell’appartenenza, della giustizia e della partecipazione, alla luce delle tensioni ma anche delle inedite opportunità, generate dal processo di globalizzazione”.
Dal dibattito nell’assemblea è emerso che la presenza delle famiglie immigrate sta svolgendo un altro ruolo rilevante: costringe a ripensare a quel modello d’integrazione, che è stato definito “angusto”. “Allargare gli orizzonti, promuovere il ruolo dei migranti e delle loro espressioni organizzate nella sfera pubblica e il loro senso di responsabilità nei confronti della società che li accoglie”: sono questi i pensieri di fondo condivisi nel gruppo di lavoro, pensieri definiti “di apertura e accoglienza”. (Red.)
|