17 settembre 2013 Sfruttamento sul lavoro dei migranti: una proposta per “rendere efficace” la direttiva europea, finora “di fatto inapplicata”. Iniziativa del Centro sociale Ex Canapificio Caserta e Action a cui aderiscono numerosi parlamentari del centro-sinistra.
“Sfruttamento sul lavoro dei migranti” è il titolo del documento che verrà presentato oggi, alle ore 17, presso la Camera dei deputati. L’iniziativa è promossa dal Centro sociale Ex Canapificio di Caserta e Action-diritti in movimento e ha l’adesione di numerosi parlamentari del centro-sinistra: una proposta per “modificare radicalmente le condizioni di vita e di lavoro di centinaia di migranti che si trovano in questo Paese” e per “trasformare le politiche d’immigrazione e di accoglienza”.
Secondo le due organizzazioni, lo sfruttamento lavorativo dei migranti, privi di permesso di soggiorno, nelle campagne e nei cantieri del Paese rappresenta ormai un fenomeno strutturale, che caratterizza anche l’Italia come luogo di negazione dei diritti civili e sociali. L’introduzione se pur tardiva del dl 109/2012 di recepimento della direttiva europea 52/2009 sullo sfruttamento dei migranti ha alimentato la speranza di una definitiva rivoluzione dei rapporti di lavoro, con la previsione di tutele per gli stranieri irregolari che denunciano. Ma in sede di applicazione la normativa si è rivelata inefficace e di fatto inapplicata. Per tali motivi, nei mesi scorsi è stato avviato un proficuo confronto tra partiti, associazioni e organizzazioni attive sul fronte dell’immigrazione. Dal dibattito è emersa la necessità di giungere alla modifica della legislazione vigente attraverso un percorso partecipato e nuove proposte per rendere più efficace la lotta allo sfruttamento dei lavoratori migranti.
La proposta prevede: l’avvio di un monitoraggio delle condizioni lavorative dei migranti, con l’attivazione di visite e audizioni presso i luoghi in cui emergono situazioni di grave sfruttamento, per consentire la raccolta di informazioni utili al percorso di modifica delle leggi; l’avvio di un tavolo di confronto con il coinvolgimento delle istituzioni interessate e delle organizzazioni attive sulla tematica; una verifica costante dei meccanismi di tutela dei migranti denuncianti, sollecitando il Ministero della giustizia a raccogliere e diffondere i dati relativi alle procedure attivate ai sensi dell’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione, del dl 138/2011 e del dl 109/2012; una revisione del sistema dei controlli nei luoghi di lavoro, alla luce delle criticità emerse. (Red.)
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