20 settembre 2013 Svizzera: acceso dibattito sulla proposta di impiegare poliziotti di origine straniera. In alcuni cantoni le forze di polizia già impiegano dei poliziotti stranieri con risultati incoraggianti.
La proposta del direttore della polizia di Zurigo, Richard Wolff, di permettere anche agli stranieri di diventare poliziotti ha suscitato forti perplessità e polemiche nello Stato elvetico, sia da parte dei politici che della stessa polizia. Secondo Rainer Hofmann, della Federazione svizzera dei funzionari di polizia, per applicare il diritto svizzero in modo credibile si deve quanto meno avere la cittadinanza svizzera.
In realtà, i corpi di polizia di alcuni cantoni svizzeri (come quelli di Ginevra, Neuchâtel, Giura, Basilea Città e Svitto) sono già composti anche da agenti di nazionalità straniera. “Abbiamo fatto delle ottime esperienze. Sono arrivati dei buoni feedback dai colleghi e dalla popolazione”, afferma il portavoce della polizia svittese, Florian Gassmann. “Sono delle persone integrate – sottolinea il portavoce della polizia basilese Martin Schuetz – grazie al fatto che parlano diverse lingue e conoscono la rispettiva cultura, i circa 20 agenti stranieri sono un valore aggiunto”.
Nel resto della Svizzera, però, non è così. Tuttavia, alcuni politici di sinistra del canton Lucerna vorrebbero cambiare la situazione. “Credo che perdiamo una buona opportunità”, ha dichiarato Michael Toengi, del partito dei Verdi. Anche il cantone Basilea Campagna lascia intravedere uno spiraglio di rinnovamento: “Non ci siamo mai posti la questione ma siamo aperti”, afferma il portavoce Meinrad Stoecklin. Al contrario, il Partito Liberale Radicale si dichiara scettico, mentre l’Unione Democratica di Centro è contraria. (Samantha Falciatori)
|