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23 settembre 2013
Rifugiati, il Cir al Governo: “Protezione temporanea ai profughi siriani” per evitare un lungo e macchinoso iter nelle commissioni.
Il Cir chiede anche di promuovere il trasferimento di un determinato numero di profughi siriani particolarmente vulnerabili dai Paesi di primo rifugio.

Il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) chiede al Governo italiano, in una lettera inviata al presidente del Consiglio Enrico Letta, al ministro dell’Interno Angelino Alfano e al ministro degli Esteri Emma Bonino, di decretare la protezione temporanea a favore dei profughi siriani arrivati in Italia e di quelli che arriveranno nel prossimo futuro, in attuazione dell’articolo 20 del Testo unico immigrazione.
“Nel corso degli ultimi mesi – si legge nella lettera – più di 5.000 cittadini siriani sono arrivati via mare sulle coste meridionali italiane, con un costante e forte aumento durante il mese di agosto e le prime due settimane di settembre. E questo numero aumenterà ancora. Far fare loro una normale procedura d’asilo, con una valutazione individuale delle richieste di protezione, è un inutile appesantimento del lavoro delle Commissioni territoriali per il riconoscimento dello status, allunga i tempi di accoglienza e aumenta i costi. È ovvio che tutti i siriani necessitano protezione e non possono essere rimpatriati e la misura della protezione temporanea, a livello nazionale, permetterebbe il rilascio immediato di un permesso di soggiorno valido anche per il lavoro. In questo modo i tempi dell’accoglienza potrebbero essere contratti con un’economia che potrebbe essere utilizzata per attuare un programma di inserimento socio-lavorativo in favore dei profughi”.
Nella lettera si chiede inoltre di promuovere il trasferimento di un determinato numero di profughi siriani particolarmente vulnerabili dai Paesi di primo rifugio – Libano, innanzitutto – in Italia, in analogia con le misure già annunciate e attuate da Germania, Austria, Svezia e Svizzera. “Non possiamo dimenticare che la vera pressione dei profughi siriani pesa sui Paesi limitrofi. Dei 2 milioni di persone in fuga dalla guerra civile siriana il 98% è distribuita tra Libano, Giordania, Turchia e Iraq. La comunità internazionale deve supportare questi Paesi che stanno dando prova di una forte solidarietà umanitaria e supportare i rifugiati più vulnerabili. Inoltre questa operazione potrebbe essere promossa con fondi europei”.
Il Cir, infine, richiede che il Governo italiano si faccia promotore dell’applicazione della protezione temporanea per i profughi siriani stabilita dalla direttiva europea, a livello comunitario, nel caso in cui l’arrivo dei profughi siriani nel territorio dell’Unione assuma le caratteristiche di un “afflusso di massa”.
(Red.)



 
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