27 settembre 2013 Terre des Hommes: immediata protezione sussidiaria ai siriani che sbarcano per semplificare i ricongiungimenti dei nuclei familiari. Difficili gli interventi sui minori per le condizioni di sovraffollamento.
“Terre des Hommes chiede che venga riconosciuta immediata protezione sussidiaria alle famiglie siriane affinchè sia reso possibile subito il ricongiungimento famigliare coi loro figli e familiari oggi ancora in Siria”. Lo dichiara in una nota Federica Giannotta, responsabile advocacy di Terre des Hommes, in riferimento all’affluenza record di bambini migranti che, in questi giorni, sono giunti all’interno del centro di primo soccorso e accoglienza di Contrada Imbriacola a Lampedusa.
“Stanno ormai arrivando famiglie di ogni ceto sociale – spiega Giannotta – molti non avevano mai convissuto con miseria e disperazione fino a pochi mesi fa”. “Dalle loro testimonianze - aggiunge - emergono le più incredibili atrocità di cui non solo gli adulti, ma anche i bambini, sono stati vittime o involontari testimoni. La cosa più straziante per queste persone è l’aver dovuto lasciare dei figli in patria”.
“Oggi – riferisce in una nota Terre des Hommes – sono 130 i migranti, tra bambini e adolescenti, la maggior parte sono giunti con i genitori in fuga dalla Siria”. “Tanti – racconta Lilian Pizzi, psicologa e coordinatrice del progetto Faro di Terre des Hommes – hanno ancora lo zainetto addosso, come se fossero appena usciti da scuola, e negli occhi, accanto al sollievo per essere arrivati, la guerra. Alcuni bambini presentano comportamenti regressivi rispetto all’età, come l’enuresi, insorti in seguito a esperienze in cui, come ci dicono i loro genitori, hanno visto la morte in faccia”.
“Con il nostro servizio di assistenza psicologica e psicosociale in favore dei minori stranieri – continua la psicologa – supportiamo i genitori nella gestione di queste reazioni che svolgono una funzione difensiva dell’organismo di fronte a stress a cui nessun bambino dovrebbe essere esposto. Ai bambini offriamo uno spazio di gioco dove emerge con forza, attraverso i disegni e le narrazioni, la loro visione della guerra. Purtroppo – conclude Pizzi – nelle condizioni di sovraffollamento ed emergenza che si registrano in questi giorni è quasi impossibile poter seguire ogni richiesta d’aiuto”. (Red.)
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