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01 ottobre 2013
Rom in Svezia: messa sotto accusa, la polizia ammette di aver schedato la comunità rom.
Dure reazioni dal mondo politico per un atto definito “inaccettabile, illegale e rivoltante”.

È stata la stampa svedese a rivelare l’esistenza di una lista, pubblicata integralmente dall’agenzia Dagens Nyheter, nella quale la polizia svedese ha registrato i dati personali, inclusi nomi, indirizzi, numeri di documento e gradi di familiarità tra i singoli individui di oltre 4.000 rom, in una sorta di albero genealogico su base etnica che ha suscitato le immediate proteste non solo della comunità rom, ma anche di tanti cittadini svedesi e delle autorità. Secondo la stampa, il file della lista portava il nome “itineranti”.
I 4.029 rom, tra cui 1.000 bambini, non avrebbero mai commesso alcun crimine e il database collezionato dalla polizia locale di Skane, nel sud della Svezia, violerebbe diverse leggi, tra cui la Convenzione europea sui diritti umani e lo statuto della polizia. Raccogliere informazioni su individui sulla base dell’appartenenza etnica è illegale in Svezia. La polizia ha inizialmente negato l’esistenza della lista, per poi vedersi costretta ad ammetterne l’esistenza, ma precisando che la sua compilazione non è stata ordinata dalla polizia. Sono ancora in corso indagini per stabilire se la lista sia frutto di un singolo impiegato. Ma responsabilità individuali a parte, la lista ha subito scatenato lo sdegno del ministro svedese per gli Affari Ue, Birgitta Ohlsson, che ha tuonato: “È spaventoso, contro ogni etica, inaccettabile e illegale […] Se vogliamo difendere i diritti umani in Europa, dobbiamo cominciare con il farlo prima a casa nostra. La lista sui rom è rivoltante”.
Il ministro svedese per l’Integrazione, Erik Ullenhag, ha definito l’episodio “sconvolgente”, sostenendo che “rischia di far sì che i Rom perdano la loro fiducia nella società svedese. I rom sono stati a lungo discriminati, sono assai vulnerabili al problema dell’esclusione ed è quindi indispensabile che la polizia ne sia cosciente e che vi siano conseguenze legali”. In agosto, il Comitato dell’Onu per l’eliminazione della discriminazione razziale aveva lanciato una sondaggio tra gli svedesi, dal quale era emerso che il razzismo è ancora un problema nel Paese, soprattutto per quanto riguarda le opportunità di lavoro per gli stranieri e per il trattamento sovente riservato loro dalla polizia.
Il portavoce della polizia di Skane, Lars Forstell, ha poi difeso la schedatura, un pò in contraddizione con le iniziali dichiarazioni, spiegando che si tratta di un registro temporaneo che la polizia può fare durante indagini di prevenzione del crimine e che può includere persone che non sono sospettate di aver commesso crimini. “Il nostro consulente legale è stato incaricato di trasmettere il registro ad un procuratore per ottenere una valutazione esterna se la questione è stata gestita correttamente”, ha aggiunto. Si stima che siano circa 50.000 i rom che vivono in Svezia, in un Paese in cui il 15% della popolazione è straniera.
(Samantha Falciatori)



 
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