15 ottobre 2013 Operazione “Mare nostrum”: il governo vara un’operazione militare umanitaria. Schierate cinque navi della marina, una anche ospedale, elicotteri e droni.
Mezzi tecnologicamente avanzati per impedire che tragedie in mare si ripetano e per presidiare le frontiere marine dai flussi di immigrazione illegale. È l’operazione “Mare Nostrum” che il governo italiano ha pianificato ieri in una riunione tra il premier Letta e i ministri dell’Interno, Angelino Alfano, della Difesa, Mario Mauro ed egli Esteri, Emma Bonino.
Nell’operazione di sorveglianza e soccorso nel Mediterraneo che ha deciso di effettuare il governo italiano, verranno anche usati i droni, gli aerei senza pilota, oltre ad elicotteri con strumenti ottici ad infrarossi. Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, al termine del vertice di Palazzo Chigi dedicato all’emergenza immigrazione.
Mare Nostrum “sarà un’operazione militare ed umanitaria e prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane” ha spiegato Mauro.
Saranno utilizzate quattro navi della Marina (due pattugliatori e due fregate), oltre a una nave anfibia che ha la capacità di esercitare il comando e controllo, con elicotteri a lungo raggio, capacità ospedaliera, spazi ampi di ricovero per i naufraghi. Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha detto che saranno impiegati anche dei droni.
Il ministro Alfano ha spiegato: “Abbiamo tre livelli per affrontare i flussi migratori: il primo è la cooperazione internazionale tendente a fare di tutto perché non partano le navi dei mercanti di morte; il secondo è il controllo della frontiera che è europea; il terzo è l’accoglienza e il dispiegarsi del dispositivo nazionale. Da settimane e mesi diamo il meglio a livello nazionale, stiamo facendo un discorso molto duro e chiaro con l’Europa, questa sera abbiamo puntato sul livello di protezione della frontiera”. (Red.)
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