24 ottobre 2013 Europarlamento in sessione plenaria: tragedie come l’annegamento dei migranti al largo di Lampedusa devono segnare un punto di svolta per l’Europa. I parlamentari chiedono ai 28 Paesi “politiche coordinate”, per favorire l’ingresso legale nell’Ue, la ricollocazione dei richiedenti asilo, missioni di ricerca e di soccorso nel Mediterraneo ed una guardia costiera europea.
Il Parlamento Ue ha approvato ieri una risoluzione bipartisan sui flussi di migranti nel Mediterraneo dopo la tragedia di Lampedusa. Il via libera è arrivato a larghissima maggioranza e per alzata di mano.
La risoluzione inizia con la premessa in cui i parlamentari plaudono agli “enormi sforzi profusi” dagli abitanti di Lampedusa, “come pure da Ong quali Caritas e Croce rossa” per “l’accoglienza iniziale di tutti gli immigrati e le relative operazioni di soccorso”. Il merito viene dunque riconosciuto anche a chi, tra pescatori, operatori e cittadini, si è distinto nell’accoglienza dei migranti. Gli eurodeputati hanno espresso “profondo dolore e rammarico per la perdita di vite umane” e invitato “a fornire assistenza umanitaria ai sopravvissuti” ai naufragi di ottobre.
A ruota, la richiesta a Ue e Stati membri di impegnarsi a “garantire i diritti fondamentali universali dei migranti, in particolare dei minori non accompagnati”. Il Parlamento esorta inoltre l’Ue e gli Stati membri a modificare o rivedere le normative per garantire che le persone non possano essere punite per aver prestato assistenza a migranti in difficoltà in mare, appoggia le proposte della Commissione europea per un’operazione di ricerca e salvataggio che copra da Cipro alla Spagna e la sua intenzione di istituire una task-force sui flussi migratori nel Mediterraneo come “un primo passo verso un approccio più ambizioso”.
I deputati chiedono infine al Consiglio e alla Commissione di considerare la creazione di un corpo di guardia costiera europeo. (Red.)
|