30 ottobre 2013 Nuovi terreni per colture esotiche, è quanto chiedono i contadini stranieri della Lomabrdia. Iniziativa “Nutrire la città che cambia” promossa dalla Confederazione italiana agricoltori.
“Abbiamo bisogno di nuovi terreni per le colture esotiche. C’è una forte richiesta di questi prodotti sul mercato”. Questo è il messaggio dei contadini stranieri dell’Associazione lavoratori e produttori dell’agroalimentare (Alpa) che raccoglie i lavoratori del settore per un uso razionale, responsabile e sostenibile delle risorse naturali. Sono ormai 327 i titolari stranieri di aziende agricole in Lombardia, che si occupano di produrre anche frutta e verdura esotiche, spesso però mancano loro gli spazi per coltivare. L’appello è stato lanciato durante il convegno Nutrire la città che cambia organizzato dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) e dal Comune di Milano. Le comunità straniere di contadini partecipano anche al tavolo alimentazione, orti urbani ed eventi legati ad Expo 2015.
“Noi vogliamo promuovere la biodiversità qui come nel nostro Paese, – spiega a Redattore Sociale l’agronomo Victor Galvez, originario del Perù. – Quest’anno le mie coltivazioni hanno fatto fatica per il clima, ma l’anno scorso una pianta di peperoncino ha prodotto fino a 40 frutti. Questi prodotti hanno già un grande mercato, infatti ci sono molti ristoranti peruviani a cui vendiamo”. Victor ha un orto biologico a Cinisello Balsamo e coltiva quattro specie originarie del Sudamerica: aji amarillo e colorado (due tipi di peperoncino rosso e giallo, ndr), il coriandolo e lo huacatay. Le condizioni del territorio e del clima italiano ne permettono una buona produzione. (Red.)
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